SI ASSEGNERANNO CREDITI FORMATIVI A GIORNALISTI ED AVVOCATI. INGRESSO LIBERO PER TUTTI. I parenti delle vittime di femicidio raccontano come si vive il “dopo” in un libro dossier in uscita per David and Matthaus, Il rituale del femicidio della giornalista Natascia Ronchetti La cronaca mastica e sputa storie, eventi tragici che alimentano le pagine dei giornali, notizie usa e getta, che oggi fanno scalpore, domani saranno già vecchie e superate, non faranno ascolti. E così l'uccisione di una donna, un femicidio, è avida esplosione di immagini, particolari a volte morbosi, inseguiti da giornalisti che scavano per portare alla luce i dettagli. Ma cosa accade quando i riflettori si spengono, quando le telecamere si girano altrove a inquadrare fatti più recenti? Come continua la storia dopo il finale che interessa ai più, per coloro che sono costretti a sopravvivere a una figlia, una sorella, una madre, a continuare a respirare con un fardello pesante? L'autrice di questo libro è andata, in punta di piedi, con rispetto e pazienza, alla ricerca di famiglie segnate dal dramma del femicidio, con la volontà di conoscere e far conoscere cosa è avvenuto dopo, cosa è stato fatto e cosa invece ancora viene atteso, a inseguire il percorso lungo della giustizia e della ricostruzione della quotidianità, ad ascoltare. Spesso, una volta svanito il dolore atroce, il grido, è ancora più difficile per chi rimane affrontare l'alba, sorridere, perchè i pensieri, i sensi di colpa, il sapore della solitudine, del giudizio della gente sono mostri che non lasciano stare. Sette storie diverse, sette modi differenti di vivere il “dopo” in pagine dal taglio inedito, che raccontano quello che di solito i giornali non dicono. È il modo in cui è morta che mi tormenta. Si può morire per un incidente stradale, per una malattia. E allora soffri, certo, ma alla fine riesci a fartene una ragione, perché questa è la vita. Ma una morte così non riesci ad accettarla, non riesci a giustificarla. L’Autrice Natascia Ronchetti, bolognese per nascita (ma anche per vocazione), giornalista professionista dal 1995, ha scritto e scrive per varie testate nazionali. Da l’Unità a Diario. Poi il Venerdì di Repubblica, l’Espresso, Left, Il Sole 24 Ore, Linkiesta, D di Repubblica. Ha seguito, da cronista giudiziaria, grandi processi come quello che ha portato alla condanna dei poliziotti della banda della Uno bianca. Da circa dieci anni si occupa prevalentemente, ma non solo, di economia, ma alla freddezza dei numeri preferisce la narrazione. Ama autori classici come Verga, Manzoni, Tolstoj. Ha una grande passione per Hemingway, Marquez, Yourcenar, Coetzee. Ha pubblicato nel 2008 Ritratti di personaggi ferraresi (edizioni L’Atelier). Nel 2013 è seguito Finanza etica. Una rivoluzione silenziosa