Letture: ... - Teatro a Senigallia - AN
dove: | teatro nuovo melograno botticelli 30/1 |
data: | domenica 18 febbraio 2018, dalle 18:00 alle 00:00 |
intrattenimenti: | |
info sul luogo: | L'evento si svolge al coperto |
Qui trovi maggiori informazioni su questo evento |
Organizzazione: | tnm |
Referente: | biglietteria |
E-mail: | Contatta il referente |
Telefono: | 3895450774 |
PlayTime
di Carmen Giordano
liberamente ispirato ai Racconti di Anton Cechov
con
Silvia Bertini
Catia Urbinelli
Gian Paolo Valentini
Daniele Vocino
produzione
Teatro Nuovo Melograno di Senigallia
Cechov ha scritto racconti per tutta la vita, riversandovi personaggi e dinamiche relazionali che svilupperà nelle sue commedie. Brevi, intensi e fuggevoli. Frammenti di vita ritratti con leggerezza. Attimi rubati al tempo che fugge. I Racconti sono un’altra prospettiva da cui guardare quest’autore, battendo l’accento sul risibile del quotidiano e la trasposizione contemporanea di dinamiche universali. Non c’è frase di Cechov che non sia stata cesellata in modo da dare l’impressione che i personaggi parlino come nella vita. Eppure, se così facessero gli attori, non funzionerebbe. Ecco la sfida: concentrare la vita, comprimerla nel tempo e nello spazio. E’ un invito all’azione e alla leggerezza.
Quattro attori interpretano una folla di personaggi che s’intersecano sulla scena. Un’umanità musicale, ironica, guardata con passione e in assenza totale di giudizio. Nel rincorrersi di tipi che sfuggono a definizioni - nel seguirne stati emotivi, incontri, errori di tempo, parole non dette e azioni mancate - riconosciamo un’organicità, un senso profondo legato alla vita, strumento e fine dell’indagine cecoviana.
PlayTime è una drammaturgia fatta di frammenti in cui gli interpreti entrano ed escono dalle situazioni, essendo di volta in volta spettatori e attori di qualcosa che accade nel qui e ora. E’ un divertimento, nel senso etimologico di volgere altrove, cambiare direzione, deviare. Lo spazio cambia seguendo i movimenti emotivi degli interpreti e così i pochi elementi scenici, concorrono ad evocare luoghi fisici ed emozionali. E’ tempo di divertimento, di giocare, recitare, suonare, poiché in inglese to play abbraccia tutti questi significati, che nutrono e ispirano il nostro lavoro. Una giostra di rapporti, conflitti, solitudini, gioie e paure, in cui lo spettatore possa riconoscersi.