Letture: ... - Teatro-Danza a Pesaro - PU
dove: | TEATRO SPERIMENTALE DI PESARO VIA ROSSINI |
data: | sabato 4 ottobre 2014, dalle 21:00 alle 23:00 |
intrattenimenti: | |
info sul luogo: | L'evento si svolge al coperto |
Qui trovi maggiori informazioni su questo evento |
Organizzazione: | ASSOCIAZIONE AMICI DELLA PROSA |
Referente: | GIOVANNI PACCAPELO |
E-mail: | Contatta il referente |
Telefono: | 072164311 |
Il primo dei due spettacoli-evento, che si uniscono ai nove in Concorso per la 67ª edizione del Festival Nazionale d’Arte drammatica, è in programma sabato 4 ottobre alle 21 al Teatro Sperimentale. Si tratta di un testo sacro della napoletana drammaturgia, peraltro con risvolti comici, "Natale in casa Cupiello" di Eduardo De Filippo, nella ricorrenza del trentennale della scomparsa dell'autore (Roma il 31.10.1984). La commedia sarà rappresentata dal "Teatro dei Dioscuri" di Campagna (Salerno) che festeggia così i suoi trent'anni di attività teatrale. Assisteremo ad una rivisitazione moderna della pièce, seppure nel rispetto della tradizione eduardiana, che si ripromettere in tal modo di infondere ulteriore vitalità ed attrazione alla vicenda. La commedia, una delle più famose di Eduardo, è certamente rimasta impressa nel ricordo degli appassionati del palcoscenico. Fu scritta nel 1931 e portata in scena, per la prima volta, al Teatro Kursaal di Napoli, proprio il giorno di Natale di quell'anno. Ha segnato l'avvio vero e proprio della brillante esperienza della Compagnia "Il teatro umoristico, i De Filippo", composta, oltre che da Eduardo, da Peppino, Titina e da attori, alcuni già ben noti e altri che lo diventeranno successivamente. Del gruppo facevano parte Agostino Salviati, Pietro Carloni, Tina Pica, Dolores Palumbo, Luigi De Martino, Alfredo Crispo, Gennaro Pisano. Nata come atto unico, “Natale in casa Cupiello” fu in seguito ampliata, sino a pervenire alla versione definitiva. Fu, in effetti, una genesi
complessa, tanto che Eduardo soleva ripetere paradossalmente che si trattava di un parto trigemino con alle spalle una protratta gravidanza durata quattro anni.Tutto ruota attorno ad un cenone natalizio che è scosso dal dramma della gelosia femminile. Sullo sfondo, prende sempre più rilievo il ritratto di Luca Cupiello, un napoletano verace che si definisce uomo di fiducia, anche se in realtà il suo lavoro consiste in null'altro che essere guardiano di una tipografia. Nei suoi comportamenti residuano ingenuità fanciullesche; è immerso nel suo mondo personale, nel suo regno fantastico, nella sua passione per l'allestimento del presepio, cui tiene tanto, senza essere per nulla toccato dai dissidi familiari, neppure dalla vicenda della figlia Minuccia che vuole lasciare il marito Nicolino perché spasima per l'amante Vittorio. Il protagonista, colpito da un grave ictus, è ormai in fin di vita, ma trova ancora le forze per chiedere al figlio che tutti chiamano Nannillo, se gli piace"O presebbio" e questi, che in passato aveva sempre dimostrato un assoluto disinteresse, non può fare a meno di ravvedersi e di sussurrare un laconico sì; ma per Luca è sufficiente, anzi per lui è senz'altro tutto.