Unico lago glaciale di tutto l’Appennino, il Lago di Pilato è sicuramente la meta più ambita dei Sibillini. Si tratta in effetti di un luogo magico, che unisce alla suggestione dovuta alle leggende, che lo contemplano come la porta degli inferi, un grande valore ambientale. L’intero habitat, che è sottoposto ad alcune basilari regole di comportamento cui bisogna rigidamente attenersi, è un prezioso frammento della nostra storia evolutiva e l’ambiente è grandioso, con la parete di Pizzo del Diavolo che incombe sulle acque dai colori intensi. Il Chirocefalo del Marchesoni è l’unico endemismo faunistico del Parco ed è un piccolo crostaceo il cui ciclo vitale è legato a quello delle effimere acque del lago. Ha sviluppato particolari capacità adattative per vivere in un ambiente così ostile ma la sua sopravvivenza dipende in buona parte anche da noi. Ecco perché è considerato un simbolo della protezione della natura. Raggiungeremo il lago dal versante di Castelluccio, dal bosco di San Lorenzo, nei pressi della forcella del Vao, uno dei punti di accesso che durante l’inquisizione venivano segnalati con forche che ne scoraggiavano il passaggio. E’ l’itinerario più comodo e sicuro dei tre che raggiungono il lago ed è anche quello più vario per panorami e bellezza dell’escursione. Il Lago di Pilato - ll lago è nelle Marche, ma a meno di un chilometro dal confine umbro, racchiuso in una stretta valle glaciale a nord della cima principale del massiccio. È l'unico lago naturale delle Marche e uno dei pochissimi laghi glaciali di tipo alpino presenti sull'Appennino. Si è formato a causa dello sbarramento creato dai resti di una morena creatasi in epoca glaciale. Il lago ospita un particolare endemismo, il Chirocefalo del Marchesoni:è un piccolo crostaceo di colore rosso che misura 9-12 millimetri e nuota col ventre rivolto verso l'alto. La zona presenta anche un insetto molto piccolo detto ditiscide, coleottero acquatico nero di origine boreo-alpina. Il chirocefalo del Marchesoni (Chirocephalus marchesonii Ruffo & Vesentini, 1957) è un crostaceobranchiopode della famigliaChirocephalidae, endemico del Lago di Pilato (Marche). La caratteristica più interessante degli anostraci consiste nel loro adattamento ad ambienti sottoposti a forti stress stagionali. Si tratta soprattutto di raccolte d'acqua temporanee e piccoli bacini astatici, caratterizzati da un periodo di completa assenza dell'acqua (prosciugamento/congelamento) e/o da fluttuazioni di livello e, di conseguenza, anche da oscillazioni dei parametri fisico-chimici, a volte notevoli. Per far fronte a tali difficoltà ambientali essi producono forme di resistenza dette cisti, all'interno delle quali l'embrione, il cui sviluppo è arrestato allo stadio di gastrula, è isolato da una parete protettiva che gli consente di conservare la vitalità fino a che non si ricreano le condizioni idonee alla schiusa.
Quota individuale: 15 € Dettagli utili Grado di difficoltà di tipo E Dislivello: 550 metri
Luogo e ora del ritrovo Il giorno dom 2 ago alle 09:00 nei pressi di Castelluccio Vedi tutti i dettagli nel nostro sito