Il 17 settembre il vicolo della Cocolla si trasformerà in uno "spazio sensibile" dove affronteremo, attraverso videoinstallazioni e proiezioni di Architectural Mapping, Il tema del Mediterraneo attraversato dai flussi migratori...
Dalle ore 21.00:
- "SHOOTING BORDERS" Videoinstallazioni e Architectrural Projection Mapping lungo le strade e sugli edifici della Cocolla a cura di Beatrice La Mantia e Marco Di Cosmo
sonorizzazioni: Enrico Tiberi e Manuel Coccia
Ore 22.30:
- Performance A/V "GO DOT"
Regia: Marco Di Battista
Musiche: Enrico Tiberi e Manuel Kopf e Caterina Trucchia
- A seguire
H On Bangalore djset
<<< INGRESSO LIBERO >>>
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> SHOOTING BORDERS è una mostra multimediale: “Attraverso la tecnica dell'Architectural Projection Mapping abbiamo indagato il tema del Mediterraneo dei flussi migratori. Lo storico quartiere della Cocolla, antico limitare della città di Macerata, si trasformerà in uno “spazio sensibile” che ci permetterà di attraversare virtualmente frontiere di terra e di mare.
Abbiamo immaginato una mappa, un percorso fatto di immagini e di suoni che provengono dai confini della Fortezza Europa, un viaggio emozionale che inizia alle porte del vecchio continente oggi chiuse a quanti sono in fuga dalla guerra e dalla povertà”
> GO DOT è una performance nata durante la marcia Overthefortress, una campagna di solidarietà attiva che ha portato trecento attivisti ad Idomeni, sul confine greco macedone, dove da mesi erano bloccati migliaia di rifugiati nel tentativo di raggiungere il nord dell'Europa.
Il titolo dell'opera è un chiaro riferimento al dramma di Samuel Beckett, “Aspettando Godot” ed all'interpretazione che lo stesso autore ha dato del nome “Godot” da Go (vai) e Dot (fermo/punto).
A differenza della pièce di Beckett, la condizione di “stallo” dei protagonisti (i profughi) non è volontaria, ma imposta dall'alto, dalla Fortezza Europa e dalle sue politiche che, limitando la libertà di circolazione e di movimento, impone a migliaia di individui di rimanere “fermi” e di vagare nelle frontiere europee in attesa di poter “andare”.
Le immagini raccontano la quotidianità dei profughi nei campi spontanei, esistenze che scorrono aspettando di poter oltrepassare il confine, attraverso lunghe sequenze, inquadrature fisse quasi sempre in campo totale e audio in presa diretta combinato a brani musicali originali eseguiti dal vivo.
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L'evento è stato realizzato dall'associazione "Ya Basta! Sede di Macerata", in collaborazione con Elver, e grazie al patrocinio del Comune di Macerata
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La "Cocolla" è la zona di Macerata formata dai vicoli tra lo Sferisterio e il Duomo, così chiamata per la somiglianza morfologica con l'abito monastico, che è composto da un'ampia cappa chiusa, con o senza maniche e con il cappuccio.
[Mappa: https://www.google.it/maps/place/Piazza+Giuseppe+Mazzini,+62100+Macerata+MC/@43.29922,13.4555169,192m/data=!3m1!1e3!4m5!3m4!1s0x132df4ab256116a9:0xc399f00b9ec87b9e!8m2!3d43.2991052!4d13.4551658]
Info: associazione.yabastamacerata@gmail.com - 328/7037152