Letture: ... - Mostre a Urbania - PU
dove: | Traffic - Art Gallery via Ugolini 17 |
info periodo: | sabato 18.20 domenica 11.13 / 15-18 |
data: | da sabato 3 febbraio 2018, alle 18:00 a domenica 4 febbraio 2018, alle 20:00 |
intrattenimenti: | |
info sul luogo: | L'evento si svolge al coperto |
Qui trovi maggiori informazioni su questo evento |
Organizzazione: | TRAffic |
Referente: | gianncarlo lepore |
E-mail: | Contatta il referente |
Telefono: | 3489169043 |
TRAffic Associazione Culturale Punto di incontro per artisti ed amanti dell'arte; galleria-laboratorio nel centro storico, nello splendido Palazzo del Governatore. Si affaccia sulla gorga del Metauro accanto al Palazzo Ducale, luogo magico, dedicato all’arte contemporanea, agli artisti del territorio. Segni e forme dialogano con le antiche volte, passato e presente contigui. Sculture, colori, installazioni, profumi, bisbigli, melodie echeggiano fra le rocce delle fondamenta su cui sono costruite le monumetali cantine. Aperto nel 2011, di fronte alla Chiesa dei Morti con le sue famose mummie, TRAffic è teatro di avvenimenti d’arte, scambi culturali, eventi molto vivaci ed interessanti.
PRESENTA gli artisti:
Giancarlo Lepore (Urbania)
Maria Lucchese (Berlino) collaborazione: Giò Kaptra
Maria Jannelli // Renato Galbusera (Milano)
Cornelia Krug Stührenberg (Würzburg)
Lisandru Neamtu (Bucarest)
Elizabetta Giordani // Antonio Centomo (Vicenza)
Paolo Apolloni (Galleria Celeste)
Introduzione al progetto (Apolloni): Un percorso che parte dall’arte e ritorna all’arte, poiché è l’arte che maggiormente ha indagato il rapporto tra l’essere/natura e la realtà/spazio abitato. Il rapporto tra uomo e natura, quest'ultima intesa come spazio esteriore ma anche interiore e perciò visione che diventa ricerca stessa del senso dell'essere. E lo spazio urbano diventa estensione di questo rapporto, collettivo e individuale allo stesso tempo. La città è il luogo, non solo fisico, dove si svolge la vita della moltitudine dei cittadini.
Intervento dell'Assessore alla Cultura Alice Lombardelli
Presentazione critico-sociologica a cura di Ivano Spano
La realtà attuale del nostro pianeta se da una parte è caratterizzata dalla mondializzazione dell’economia e dal suo trasformarsi in un “villaggio globale”, dall’altra è segnata da una crisi crescente, prolungata, generalizzata.
Tale crisi, più che costituire una interruzione del processo di crescita che ha avuto il suo decollo all’indomani della seconda guerra mondiale, sembra esserne la conseguenza, il risultato di insieme degli effetti controproduttivi e perversi di un progresso che ha posto la crescita economica come fine in sé e come possibilità illimitata, tenendo in poco conto la razionalità macrosociale, il lungo periodo e senza riguardo ai costi sociali e ambientali esternalizzati...................
La globalizzazione economica determina, quindi, un nuovo volto e un nuovo assetto della città, una nuova geografia della centralità e della marginalità, che non mantiene più come criterio dominante quello della localizzazione della produzione quanto quello della logica economica di cui la produzione è espressione.
Ma, al di fuori di questo grande scheletro economico, caratterizzato da reti che uniscono alcuni grandi agglomerazioni, guardando il nostro globo, assistiamo alla avanzata del deserto, del deserto della socialità e dei legami sociali.
In tempo di deserto, come affermava Hannah Arendt, conviene pensare alle oasi................................
Le città sembrano diventare quasi speculari tra loro. “Puoi riprendere il volo quando vuoi” scrive Italo Calvino (Le città invisibili) “ma arriverai a un’altra Trude, eguale punto per punto. Il mondo è ricoperto da un’unica Trude che non comincia e non finisce, cambia solo il nome all’aeroporto”........................................
La città chiede di essere scoperta per nuove percezioni, non per nuove forme di progettazione. La città segreta, la città eterna che nasce improvvisa, istantanea dall’immaginazione e sorprende il cuore.
Potremmo intravederla attraverso una porta, riflessa in una pozzanghera, immagine ritardata di un portone che si chiude o, come auspichiamo attraverso questo nostro incontro, negli occhi e nel cuore di un bambino o in quella espressione che Paul Klee diceva della sua arte: “dipingo mondi possibili”.
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