Porto Recanati celebra il Venerdì Santo con una processione lla cui data di nascita ufficiale è il 1713. Tale processione trae origine molto probabilmente dalle sacre rappresentazioni medievali, consistenti nella rievocazione delle vite dei Santi o di episodi salienti della vita di Cristo, tra cui, soprattutto, la Crocifissione.
La Bara, in legno e tela, viene allestita ogni anno in quattro giorni, dal Lunedì al Giovedì Santo, per essere poi smantellata alla fine delle celebrazioni. Il pomeriggio del Venerdì Santo, terminate le Tre Ore di agonia, il simulacro del Cristo Morto viene calato dalla Croce e collocato sopra la bara. Quindi, all’Ave Maria, inizia la processione, aperta dalla grossa croce di legno, su cui sono posti tutti gli strumenti della passione (corona di spine, flagelli e colonna, la spugna imbevuta d’aceto, i dadi, la lancia, la canna ed i chiodi). La pesante Bara è sostenuta da dodici sciabbegotti (termine derivante dal nome della tipica imbarcazione da pesca portorecanatese), seguiti dalle loro donne che intonano canti tradizionali.
Altri tre pescatori, scalzi e incappucciati, che indossano due tuniche nere ed una bianca, portano sulle spalle una seconda croce, ai piedi della quale è attorcigliata una catena: essi rappresentano il Cristo ed i due ladroni. Chiudono la processione i figli dei pescatori, sorreggendo una portantina con tre statue rappresentanti la Madonna, San Giovanni e Maria Maddalena.
Il percorso conduce dalla Chiesa di San Giovanni Battista alla piazza principale del paese. Dopo alcune soste, in cui i portatori si danno il cambio e si ristorano, la Bara si ferma nella piazza principale, dove ha luogo la benedizione dei lavoratori. Quindi si percorre il tragitto inverso e la Bara ritorna nella Chiesa di San Giovanni, per essere disallestita, in attesa dell’anno venturo.