Anche la classe contadina e i ceti meno abbienti dei paesi marchigiani hanno contribuito alla diffusione della cultura e della religione in varie parti del mondo: ultimamente sono stati studiate e celebrate figure di grande rilievo quali il gesuita padre Matteo Ricci di Macerata e il lazzarista Tedorico Pedrini di Fermo, missionari in Cina. Meno noti sono invece i frati cappuccini che dalle Marche sono andati, alla fine del Cinquecento, a fondare conventi in Francia, Belgio e Paesi Bassi, come fra' Felice da Lapedona che, reduce dalla battaglia di Lepanto, viene inviato nelle Fiandre, è consigliere di Alessandro Farnese e ambasciatore del papa nelle guerre di religione.
Ai primi del Settecento ai Cappuccini delle Marche sono affidate le missioni in Tibet e Nepal. Esse si risolveranno inevitabilmente in un fallimento ma i frati Orazio della Penna, Costantino da Loro, Orazio da Castorano, Gregorio e Giovan Francesco da Lapedona ed altri scriveranno pagine gloriose per le testimonianze di fede ma soprattutto per il contributo che hanno dato con le loro lettere e i loro diari alla conoscenza di questi mondi con i quali solo da pochi anni siamo tornati in contatto.