Versione ottimizzata per la stampa
Letture: ... - Mostre a Ascoli Piceno - AP
| dove: | Libreria Rinascita Piazza Roma 7 |
| data: | da sabato 19 novembre 2011, alle 18:00 a venerdì 2 dicembre 2011, alle 20:00 |
| intrattenimenti: | |
| info sul luogo: | L'evento si svolge al coperto |
Qui trovi maggiori informazioni su questo evento |
|
| Organizzazione: | Libreria Rinascita Ascoli Piceno |
| Referente: | Non definito |
| E-mail: | Contatta il referente |
| Telefono: |
Inaugurazione: Sabato 19 novembre 2011 alle ore 18:00
STEFANIA PICCIONI nasce ad Ascoli Piceno nel 1970, dal 2008 vive a Folignano. Nel 1989 consegue il diploma in “Fotografia Artistica” all’Istituto Statale d’Arte “Osvaldo Licini “ di Ascoli Piceno.
Dal 1990 al 2000 lavora come fotografa ritrattista e di cerimonia. Nel 1994 tiene un master di “Storia della fotografia” e di “Tecnich...e di ripresa, di sviluppo e di stampa”.
Dal 2003 al 2008 si occupa di video editing, nel 2007 realizza un lungometraggio per la scuola.
Oggi usa la fotografia come unico mezzo d’espressione artistica.
NELLA CAMERA OSCURA
«Gli scatti sono nati istintivamente dal mio incanto alla vista delle bellissime Colline Picene; dolci, fatte di geometrie policrome, diverse a seconda delle stagioni.
Dopo gli scatti, la contemplazione vera e propria del paesaggio naturale è avvenuta con calma, davanti al monitor del mio pc.
Di fronte allo schermo, per certe immagini, andavo elaborando col mio occhio mentale, come un’analisi, che mi faceva escludere automaticamente certi dettagli ed evidenziarne degli altri; vedevo soprattutto le geometrie dei terreni dai cromatismi netti e la vegetazione cicostante, che percepivo come macchie.
Poi, certi studi di approfondimento storico sulla fotografia, che stavo facendo, mi hanno fatto immaginare il paesaggio, che avevo materialmente fotografato poco prima, ripreso idealmente anche con una Camera Oscura, sovrapposto a se stesso e capovolto.
L’invenzione della Camera Oscura rappresenta la prima tappa fondamentale della storia della fotografia poichè essa costituisce la parte essenziale di tutte le macchine fotografiche inventate fino ad oggi. Perfino le più moderne digitali, sfruttando uno dei più elementari fenomeni dell’ottica, sono costruite attorno ad una Camera Oscura.»
“… Per pura casualità, qualcuno si trovò a osservare che le leggi fisiche governanti il mondo, consentivano, travererso un pertugio di una stanza buia di portare all’interno della stanza medesima e sull’opposta parete, trasferita dai raggi della luce che si sforzava di entrare per il foro, la proiezione di quanto stava all’esterno, tuttavia rovesciato, come se la luce ingorgandosi a se stessa attraverso il buco, avesse sovvertito il senso del proprio retto cammino.”
[Giuseppe Marcenaro “Fotografia come letteratura”]
«Le opere che ho raccolto nel progetto “Nella Camera Oscura “ sono il frutto di una sperimentazione tecnica digitale che lascia tantissimo spazio anche all’ interpretazione personale di chi guarda.»
LA CITTÀ DELL'ALTROVE
«Ne "La Città dell’Altrove”, presento una serie di fotografie che ho realizzato nel quartiere Monticelli, a più riprese.
La primissima serie di fotografie, ricordo, fu ispirata dalla pioggia che quel giorno cadeva forte sui palazzi. Già dal principio, mentre raccoglievo le immagini negli scatti, dal tettino di vetro della mia auto,, fatto a bolle dalla pioggia, Monticelli mi sembrò diversa, come trasfigurata da centinaia di piccole lenti aberrate.
Questa nuova prospettiva del quartiere, mi fece immaginare la possibilità di intraprendere una sorta di viaggio virtuale, verso una città atemporale. Verso una città dell’altrove, appunto.
“La Città dell’Altrove”, è un luogo poco panoramico di palazzi surreali, che nella loro apparente incongruenza, riflettono un ideale di lettura dello spazio, che non vuole limitarsi alla valutazione superficiale di uno sguardo assuefatto.
Le architetture, con le loro strutture mobili, fluttuanti, idealmente abitate, vogliono dare un’ interpretazione più articolata della realtà urbana attraverso una riscrittura dei codici della visione-percezione-cognizione del reale, al fine di creare una sorta dl’incantesimo della città».