Sono passati quasi due anni dalla mostra “Ecce Homo” e già allora c’era il sentore che Graziano Gregori sarebbe ritornato ad esporre in pubblico i lavori accumulati negli anni del suo percorso artistico. Oggi, complice il successo della passata esposizione, e reduce dalla Biennale di Venezia, l’artista collese , torna a “mettersi in mostra”, con un nuovo progetto espositivo che vede la corrispondenza fra arte e scenografia a disposizione di un tema tanto complesso come quello de “Le Madri”. Graziano Gregori è un eclettico, già famoso in Italia e all’estero per il suo lavoro di scenografo e di illustratore. In questa occasione offre al pubblico la possibilità di mettersi in contatto, attraverso l'istallazione “Le Madri”, con il carattere a volte ultraterreno delle sue composizioni. Al centro della composizione, quaranta formelle di gesso realizzate con la tecnica dello stiacciato che si trasformano, prendono e perdono consistenza durante l'itinerario espositivo, che insiste nelle antiche sale ormai vuote. La mostra, che resterà aperta da domenica 18 dicembre 2011 al 22 gennaio 2012, ricrea all’interno del palazzo signorile lo spazio di una casa abbandonata, tracce di distruzione, saccheggio, resi ormai lontani dalla polvere e dal silenzio dell’abbandono di anni. Dai muri sbiancati affiorano ricordi e fatti avvenuti nella casa e non solo, in un tempo senza data, come racconto pietoso di madri che cercano i figli perduti in guerra, in tutte le guerre. Per poi ritrovarli e stringerli ancora al petto. A terra poche tracce di vita passata, una sedia, bottiglie, piatti, un tavolo qualche vestito. La luce soffusa, il tempo, immobile ed eterno. Al muro le formelle di gesso, il dolore scolpito e la dolcissima mater.
“L’idea sottile che genera e sostiene l’intero progetto è recuperabile nella poesia di Salvatore Quasimodo “Alle fronde dei salici”, dove le parole, addirittura le singole sonorità, per ipotiposi si trasformano in immagini e si materializzano nel racconto scultoreo di Graziano Gregori, mescolandosi ad altri elementi proposti dalla sensibilità dell’artista”. Prof. Diego Mariani
Per l'occasione sono stati inoltre prodotti un catalogo “Le madri”, i cui testi sono stati curati dal critico Vincenzo de Luca, da Diego Mariani, Olimpia Gobbi e Marco Vallora, ed il documentario omonimo, inserito all'interno della pubblicazione.
Orario apertura:
martedì/venerdì, 16.00/19.00
sabato/domenica, 10.00/12.00-16.00/19.00